#28 Ascolta questo e vedrai che ti passa…

Eccolo eccolo. Ciao a tutti, ciao a tutte. Io sono Paolo Caneva e state ascoltando leggero sulla via della musicoterapia… un podcast dedicato appunto alla musicoterapia. Oggi è martedì 14 luglio e in questa 28  puntata condividerò con voi alcune riflessioni su una delle domande più frequenti che mi sono sentito rivolgere non tanto dalle persone comuni o dai famigliari o dagli studenti o ancora dai clinici ma dai giornalisti. Avete capito bene…al di là di mille domande di contorno e quasi distraenti il giornalista vuole sapere sempre e solo una cosa: “Ma lei che musica consiglierebbe ai nostri lettori per affrontare l’appuntamento dal dentista’?” La mia risposta? “Non esiste una musica buona per tutti in ogni momento e per ogni situazione. E’ semplicemente impossibile. La musica infatti è un fenomeno troppo complesso e pieno di variabili e rispondere ad una domanda del genere significherebbe che siamo riusciti ad isolare tutte le variabili implicite al fenomeno musica. quindi il lettore della sua rivista che domani andrà dal dentista sarà l’unica persona realmente in grado di scegliere la musica che lo distrarrà dalla percezione del dolore durante l’otturazione. Visto che a volte una risposta del genere potrebbe risultare non immediatamente comprensibile faccio io una domanda e chiedo al giornalista  “Non le è mai capitato di ascoltare una canzone bellissima…al primo ascolto le fa venire la pelle d’oca, la commuove…. le fa venire voglia di condividerla subito…e così cerca la persona con cui vive, suo marito o sua moglie (fidanzato fidanzata e così via)… fate ripartire il lettore mp3 in attesa di veder replicata la vostra reazione a quell’ascolto e…la maggior parte delle volte questo non accade…come mai? ma ancora più strano è capire come mai dopo aver ascoltato migliaia di volte un pezzo poi quasi ci dimentichiamo che esista e per anni non lo ascoltiamo più…come se la musica potesse perdere l’effetto…perdere il suo potere…” Ma nel podcast di oggi io vorrei condividere con voi le mie riflessioni relative a quali credenze stanno a monte di questa domanda assolutamente in buona fede…perchè una persona mi chiede quale musica ascoltare per il mal di testa, per la colite o per l’ansia? Immagino che nella testa di quella persona si crei una sovrapposizione con la farmacologia…dal momento che tutti dicono che la musica fa bene allora significa che deve esistere una musica buona per l’ansia ed una buona per la miopia… Proseguendo con questa ipotesi potrei dedurre che la maggior parte delle persone che ascoltano 50 secondi di Mozart percepiranno il tal effetto curativo e che potrebbero esserci degli effetti collaterali se invece che 50 secondi lo ascolto per 50 minuti. Continuando in questo viaggio futuristico niente mi impedirebbe di immaginare confezioni di “compresse uditive” in esposizione e vendita sui banconi della farmacia, alcune prescrivibili e mutuabili altre invece nelle parafarmacie. Chissà…magari un giorno accadrà realmente… Intendiamoci non sono contrario alla ricerca e allo sforzo di tentare di ridurre la soggettività implicita nella fruizione del fatto artistico…certo la musica fatica ad essere messa sotto un  microscopio ma questo non ci esime dalla tensione che tutti ci anima a dare una credibilità a questa nostra disciplina. E in questa direzione vanno alcune variabili che ci permettono di sbilanciarci nel delineare delle macro categorie. Possiamo cioè ragionevolmente affermare che bpm, range dinamico, disegno melodico, ampiezza degli intervalli e tasso di variabilità e imprevedibilità sono fattori che siamo riusciti ad isolare e che in base al loro valore (alto o basso) ci permettono di poter collocare una musica nel range delle musiche eccitanti o calmanti. Ma ciò che più ci tengo a dire al giornalista è che noi che facciamo musicoterapia qualsiasi esperienza musicale si decida di offrire alla persona con cui lavoriamo la facciamo insieme. E’ quell’insieme che ci differenzia dalla pasticca…un medico quando ci ordina un farmaco non ci pensa nemmeno a prenderlo insieme con noi…ci prescrive…ci ordina un rimedio chimico. Io mi fermo qui. Noi ci sentiamo martedì 21 luglio con una nuova puntata di Leggero sulla via della musicoterapia. Come sempre vi ricordo che potete commentare questo podcast sulla mia pagina Facebook di Musicoterapiadaguardare,  e mi raccomando.. spargete la voce… Ciaoooo

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