#25 Musicoterapia e non verbale

Eccolo eccolo. Ciao a tutti, ciao a tutte. Io sono Paolo Caneva e state ascoltando leggero sulla via della musicoterapia… un podcast dedicato appunto alla musicoterapia. Oggi è martedì 23 giugno e in questa 25 puntata condividerò con voi alcune riflessioni sullo stile che scegliete per presentarvi…si….cosa raccontate di voi quando per esempio qualcuno vi intervista, o quando iniziate una conferenza davanti ad un gruppo di persone che vi vedono per la prima volta…o dovete scrivere il vostro curriculum in modo discorsivo….da dove partite? che criterio usate per mettere in fila le informazioni che vi connotano? Cosa scegliete di mettere “in mostra” quando dovete motivare qualcuno ad accorgersi di voi? Giusto per farmi capire: a volte mi capita di iniziare dicendo il mio nome e subito dopo che mestiere faccio…altre volte…in situazioni più informali dopo aver detto il mio nome chiedo subito ai partecipanti di dirmi  i loro nomi…altre ancora se ho un pianoforte mi è capitato di “cantare” una canzone di benvenuto…ci sono situazioni in cui metto in primo piano la mia esperienza didattica altre invece il mio “fare clinico”, dove comunico da quanti anni lavoro o quanti anni ho e così via. Credo sia capitato a tutti di trovarsi in situazioni di questo tipo…ma avete mai riflettuto sul perché in quel momento… in quel luogo… con quelle persone… per quell’occasione…in quel curriculum avete scelto di mettere in risalto quella vostra caratteristica piuttosto che quell’altra? Ma le domande non finiscono qui!!!!!! Certo perché in tutto questo processo noi usiamo quella parola, quell’aggettivo, quel verbo…a prescindere da ciò che narriamo di noi il mezzo che spontaneamente ci viene da usare è proprio la parola. E se noi in quanto categoria… noi che facciamo della musicoterapia il nostro fare… noi che non manca respiro che ci troviamo in bocca termini come “linguaggio non verbale”, “dialogo sonoro”, ”sintonizzazione amodale”…sarebbe davvero così strambo se dai tavoli dei convegni, sui curricula per i progetti, nelle interviste radiofoniche, nei podcast e nei tutorial decidessimo di rinunciare alla parola… Intendiamoci non sto nostalgicamente sperando che l’umanità tutta rinunci ai vantaggi della parola come codice elegante, efficace e soprattutto condiviso per gli scambi comunicativi tra esseri umani…ma ancora non capisco come mai appena usciamo dal contesto clinico dove siamo dei virtuosi del non verbale improvvisamente ci avvinghiamo alle parole con una maniacalità pressochè disarmante… mmmmm…curioso eh??????

Io mi fermo qui  

#Noi ci sentiamo martedì 30 giugno con una nuova puntata di Leggero sulla via della musicoterapia Come sempre vi ricordo che potete commentare questo podcast sulla mia pagina Facebook di Musicoterapiadaguardare,   e mi raccomando.. spargete la voce… Ciaoooo

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