#14 Community Music Therapy

Ella ka ta kè….ka ta kella la kate. Eccolo eccolo. Ciao a tutti, ciao a tutte. Io sono Paolo Caneva e state ascoltando leggero sulla via della musicoterapia… un podcast dedicato appunto alla musicoterapia.  Fuori c’è il sole ma mi raccomando non molliamo. Vi penso tutti A CASA sorridenti e felici!!!!! Oggi è martedì 07 aprile e in questa 14 puntata parleremo di Community Music Therapy. Come ormai mia abitudine procedo alla indispensabile dichiarazione di parzialità: premetto che tutto ciò che dirò è la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità ma ovviamente soltanto la miaaaa quindi amici e amiche leggeri che anche la verità passa.  Nella puntata di oggi parleremo delle varie possibilità di traduzione che il termine Community Music Therapy ci offre e quindi la domanda a cui tenteremo di rispondere è: come si può localizzare nella nostra lingua questo nome?  Le possibilità sono molteplici ma personalmente mi piace tradurlo con musicoterapia “pubblica”, “di quartiere”, “territoriale”, “comunale”, sociale, ambientale (qualche cosa che va oltre la stanza, l’ambulatorio, la corsia, lo studio privato). E qui (non so a voi) mi si apre inevitabilmente una riflessione sul nostro ruolo di operatori di musicoterapia in questo momento specifico e nel prossimo futuro…che territorio troveremo? che bisogni ci saranno al termine dell’emergenza Corona virus? quante persone avranno bisogno di ritrovarsi, riconnettersi, risintonizzarsi? quali tecniche useremo? (penso al songwriting collettivo, all’improvvisazione,  drum circle, cirle singing, ai cori, le bande, le band). Tra l’altro tutte queste riflessioni ci riportano  al compito da cui siamo partiti (come rendere in italiano il termine Community Music Therapy) perché un altro punto di vista che potremmo considerare nella traduzione è quello che ne sottolinea l’aspetto partecipativo quindi musicoterapia di coinvolgimento, di condivisione, di solidarietà. Un ulteriore possibilità è quella di definirla più semplicemente come una musicoterapia di comunità, comunitaria, una musicoterapia connettiva dal momento che si impegna a condurre gli individui (attraverso un fare musica insieme) ad una condivisione e ad uno stato di reciproca appartenenza sociale. Ad ogni modo a prescindere dal nome con cui decideremo di tradurre il termine Community Music Therapy è certo che chi si riconosce dentro a questo “movimento” condivide un concetto di salute figlio del 48…. l’anno in cui L’Organizzazione Mondiale della Sanità senza mezzi termini traccia una linea netta tra il vecchio concetto di salute come assenza di malattia ad un concetto che considera la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale….concetto ulteriormente specificato poi dalla Carta di Ottawa nel 1986 che ci ricorda come salute e malattia non sono “stati immutabili” ma punti all’estremo di un continuum e attenzione attenzione questa mutabilità è controllata e sotto la responsabilità dell’individuo stesso. Detto in altre parole: noi siamo i principali  artefici del nostro stato di benessere. Ricordo questo perché in Community Music Therapy più che di terapia si parla di promozione della salute e di salute come partecipazione e la musica viene considerata come una risorsa sociale ed una attività che favorisce il benessere dell’essere umano. Termina qui la puntata di oggi. Come sempre in questi pochi minuti mi limito ad accennare ed introdurre argomenti che meritano altre tempistiche e altri contesti. Nel caso specifico della Community Music Therapy rimando chiunque si sentisse attratto, incuriosito ma anche infastidito da questa strana “etichetta” a prendersi un po’ di tempo per leggersi il volume che Stefania Mattiello ed io abbiamo scritto nel 2018 per i tipi de Franco Angeli perché li c’è spiegato tutto per filo e per segno. Noi ci sentiamo martedì 14 aprile con una puntata dove proverò a condividere con voi riflessioni sull’essere operatori di Musicoterapia ai tempi del Coronavirus quindi qualcosa di molto attuale sperando che da qui a una settimana la mia puntata diventi immediatamente obsoleta. Come sempre vi ricordo che potete commentare questo podcast sulla mia pagina Facebook di Musicoterapiadaguardare, e che ogni lunedì alle 16 sono disponibile per uno Zoom con tutti coloro che (se interessati) mi mandano una mail all’indirizzo cnvpaolo@gmail.com  e mi raccomando…. spargete la voce… pra ka te popi pra kepra pake Ciaooooo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.