#09 Repertorio si o repertorio no in musicoterapia?

Belambe belambebe belambe belambebe belabe dagabumbumbe . Eccolo eccolo. Ciao a tutti, ciao a tutte. Io sono Paolo Caneva e state ascoltando leggero sulla via della musicoterapia… un podcast dedicato appunto alla musicoterapia. Oggi è martedì 03 marzo e in questa 9 puntata parleremo di un argomento particolarmente “liquido” e “mutante”…cioè “repertorio si o repertorio no in musicoterapia?” Ai più attenti sicuramente non sarà sfuggito che questa domanda in caso di risposta affermativa ne contiene sicuramente delle altre come per esempio “…quale?”, “con che obiettivo?”,”quando lo uso?”, “quanto lo uso?”, “per chi?”, “in che tonalità?”, “con cosa lo suono…che strumento uso per accompagnarmi?”, “faccio tutte le strofe?”, “chi canta?”, “chi suona?”, e così via…Vi ho fatto questa lunghissima premessa perché ovviamente la mia risposta è “Repertorio si al 100%.” Torno a sottolineare la “liquidità” dell’argomento anche perché il repertorio è particolarmente “contesto dipendente” e “generazione dipendente”. Mi spiego meglio. Come molti di voi sanno in questi ultimi anni il mio lavoro è focalizzato con persone affette da demenza…persone che incontro in diverse strutture collocate in Lombardia e in Veneto. Vi posso tranquillamente dire che quando lavoro nel veronese (il mio territorio d’origine) la cifra autoctona del mio repertorio” mi permette di connettermi molto velocemente al gruppo di persone con cui faccio musicoterapia, molto velocemente rispetto al repertorio (anagraficamente perfetto ma geograficamente meno preciso) di quando lavoro in provincia di Brescia. Immaginate cosa accadrebbe se mi spostassi per lavoro in una qualsiasi altra regione italiana!!!! Quando poi dico che il repertorio in musicoterapia è anche “generazione dipendente” mi riferisco al fatto che rispetto a trent’anni fa oggi non faccio più alcune canzoni perché le persone con cui sto lavorando ora non conoscono quei pezzi…sono canzoni troppo lontane dalla loro generazione. Immaginatevi per un attimo voi quando avrete 85 anni in una casa di riposo e un giovane professionista della musicoterapia, adeguatamente formato, cerca di creare un primo contatto sonoro musicale con voi cantandovi “Reginella Campagnola”… a proposito la conoscete???? Credo che questi due spunti di riflessione siano sufficienti a farvi capire come quando ci chiediamo “repertorio si oppure no in musicoterapia” non possiamo più limitarci a disquisire soltanto su tematiche come repertorio vs improvvisazione e a tutto “quell’indotto vetero-musicoterapico” di disquisizioni a cascata del tipo competenza musicale vs competenza empatica o ancora animazione vs terapia. L’argomento repertorio infatti se adeguatamente analizzato ci impenerà da solo un bel po’ di tempo. Termina qui la puntata di oggi. Noi ci sentiamo martedì 10 marzo con una puntata su “La musicoterapia ed i suoi numeri”…vi dico già che  sarà una puntata dedicata a chi quotidianamente si deve barcamenare tra il burocratese ed il commerciale che contraddistingue una parte piccola ma vitale del professionista in musicoterapia. e mi raccomando…. spargete la voce…bella bella badi rambara bela bella badi ramba bela bela madirambaba.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.