#34 Ritratti sonori e cartelle cliniche

Eccolo eccolo. Ciao a tutti, ciao a tutte. Io sono Paolo Caneva e state ascoltando leggero sulla via della musicoterapia… un podcast dedicato appunto alla musicoterapia. Oggi è martedì 25 agosto andiamo a cominciare con questa 34 puntata. Non spessissimo ma abbastanza frequentemente mi è capitato di ascoltare le lamentele di colleghi che si sentivano “offesi” dal rifiuto ricevuto rispetto alla possibilità di consultare le cartelle cliniche delle persone con cui avrebbero dovuto iniziare un percorso di musicoterapia. Ovviamente sto parlando di operatori di musicoterapia  che come me non hanno un curriculum clinico. Suddetti colleghi” avvertono questo rifiuto come una vera e propria offesa alla loro formazione pluriennale e non si danno pace. Come ho più volte ripetuto la responsabilità di questo “virus” (almeno in prima battuta) non è dei professionisti della musicoterapia ma delle “silenti lusinghe” che durante la formazione non vengono estirpate e che danno alla luce eserciti di convinti “dottori in musicoterapia”.  La soluzione che secondo me mette pace a tutto ciò è ricordarsi che per avere i dettagli clinici della persona con cui inizieremo il nostro percorso ci basta chiedere a qualcuno dell’equipe lo stato funzionale di quella persona dal punto di vista cognitivo, motorio, sensoriale, relazionale e comunicativo.   E poi prendiamoci il tempo (almeno un paio di incontri) per osservare. Non che osservare sia una passeggiate ehhh….bisogna allenarsi e allenarsi tanto …ma possiamo davvero ricavare una montagna di informazioni da questa pratica. Ci passano davanti talmente tante cose che se non facciamo una scelta restiamo con un pugno di mosche…Allora vi dico cosa osservo io da musicista e cosa poi condivido con l’equipe in un sano e paritetico scambio di competenze specifiche. Io osservo con gli occhi e con le orecchie come e dove la persona si colloca all’interno del “campo” delineato dai parametri del suono. Faccio cioè un ritratto sonoro usando come macro riferimenti: frequenza, intensità timbro e durata. Parametri che hanno a che fare con i suoni prodotti direttamente dalla persona e dagli strumenti che quella persona esplora o attiva: che suoni emette, di che altezza, con che volume, con che tipo di emissione, velocemente, lentamente, per poco tempo, per molto tempo ecc. Oltre a fornire un utile punto di partenza (una specie di valutazione iniziale da confrontare poi al termine del percorso di musicoterapia) questo tipo di osservazione sonora mi da anche un’idea di dove orientare il mio percorso, di quale sia l’aspetto/paramentro sonoro che si discosta di più rispetto alla “norma” ovviamente è un dispositivo soggettivo e senza validità psicometrica ma fa egregiamente il suo sporco lavoro. In tutte le equipe in cui mi sono trovato il “ritratto sonoro” che emerge è sempre stato accolto ed apprezzato. Auguro a tutti di poter sperimentare quella meravigliosa sensazione di adeguatezza ed utilità . Io adesso mi fermo qui. Noi ci sentiamo martedì 01 settembre con una nuova puntata di Leggero sulla via della musicoterapia. Come sempre vi ricordo che potete commentare questo podcast sulla mia pagina Facebook di Musicoterapiadaguardare, e mi raccomando.. spargete la voce… Ciaoooo

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